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mercoledì 3 settembre 2014

Ok, il prezzo è giusto!

Mi sono presa un po' di pausa. 

Volevo essere leggera, ma non è evidentemente una politica che su di me riesce. Per questo motivo, in questi giorni in cui la tastiera del pc è stata la mia peggiore nemica, ho letto, guardato vecchie foto, ascoltato vecchie canzoni e ho pensato. Ho pensato tanto. Ho pensato tanto a me.

Ho pensato a chi e a come voglio essere nella vita, a come fare per diventare un po' il giusto mezzo tra quello che sono e chi vorrei essere. Ho realizzato che anche in squadra lavoro bene, io che ero solo per me stessa. Ho contato le persone sulle quali penso di poter fare affidamento e il numero è cresciuto dall'ultima volta. Ho pensato che se le sigarette non mi uccideranno, beh, di certo non mi faranno bene, ma ho ripreso a fumare lo stesso. Mi sono fatta raccontare un sacco di storie dai miei nonni, di come si sono conosciuti e innamorati, della loro infanzia, e ho pensato anche a quello. 

Ho pensato che anche se sono circondata da gente, a volte mi sento sola e vuota. E stupida, perchè so di non esserlo. Ho pensato che mi sono stancata di uscire con gente che per me non va bene. Ho pensato che tre ragazzi che mi chiedono di uscire e poi non si fanno sentire mai più, formino una casistica un po' troppo alta. Non è che è solo il resto del mondo stronzo, magari c'è qualcosa in me che allontana i papabili. Ho pensato già ai nomi da dare ai miei gatti o ai miei cani, in un lontano futuro. Ho pensato che trovare qualcuno con cui dividere la via non è scontato. 

Mi sono guardata dentro e ho visto che cose piccole di cui alla gente non importerebbe nulla, ecco, quelle cose mi lasciano ferite non indifferenti. Ho provato a rattopparne qualcuna, ma non sono mai stata brava a cucire. Mi sono limitata a vederle cicatrizzarsi, solo che ogni tanto mi muovo e qualcuna si riapre, sanguina un po'. Così posso passare venti minuti buoni a struggermi per quel ragazzino che a 12 anni non si volle mettere con me perché facevo "schifo ai cani". Robetta così.

Non sono fatta per la leggerezza. Non sono fatta per gli appuntamenti al buio con bidone. Non sono fatta per un sacco di cose. 

Ma questo non mi butterà giù. 
Una mia amica una volta mi ha detto che io sento le emozioni un po' più forti, nel bene e nel male. Tutti questi miei dolori, queste melanconie,sono il prezzo da pagare per la gioia folle e indisciplinata, per il perfezionismo nello studio e nel lavoro, per l'amore incondizionato che offro ai miei amici. 

Il prezzo mi sembra giusto.

Anche il mare ogni tanto è in tempesta, ma poi si placa.

1 commento:

  1. Non so se sia per certe coincidenze spazio temporali, ma anch'io ho fatto immersioni nei pensieri quest'estate. Senza bombole.

    E leggere di tanta affinità, ecco, mi fa venire voglia di averti incontrata nella vita.

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