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martedì 12 agosto 2014

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Certe mattine non dovrei aprire Facebook.  Oggi, dopo averlo fatto, mi rifiuterò anche di leggere i giornali.
Non so di preciso a che ora risalga la scomparsa di Robin Williams, so solo che lo sciacallaggio mediatico è già iniziato. Non voglio vederlo. A che vi serve sapere se si è suicidato, se era depresso. A che vi serve? "Era depresso, probabile suicidio", strillano i link. Il comico depresso. Un'associazione con la quale le ovvietà vanno a braccetto, perchè "sembrava sempre tanto allegro, faceva tanyo ridere, chi l'avrebbe mai detto". E l'assassino era un tanto caro ragazzo che salutava sempre.
Di Robin Williams la gente tende a dimenticare i ruoli drammatici, dove, effettivamente, non c'è niente da ridere.
Ma già li vedo, la caroca dei maturati al liceo che condividono le foto di Patch Adams, dicendo che li ha ispirati a diventare medico, momenti dell'Attimo Fuggente spalmati sulle bacheche.
"Se sei contro losciacallaggio, cosa scrivi a fare?".  Cosa scrivo a fare? È come in quella vignetta di Zero Calcare ( http://www.zerocalcare.it/2013/09/23/quando-muore-uno-famoso/) . La gente sciacalla, io mi imdigno, ma poi se capita a qualcuno dei miei idoli non so che fare.
Perchè Robbie Williams per me era un idolo. Dopo Patch Adams, nel cinema, appena accese le luci, il soldo di cacio che ero si arrampicò sulla poltrona e gridò, trionfante, a tutto il pubblico, "Così è mio padre!".
Nei pomeriggi video della mia infamzoa, quando i miei noleggiavano un film, se c'era Robin Williams,  io e sorella potevamo vederlo. Abbiamo visto anche i film drammatici, quelli non  adatti a noi. The final cut, uno su tutti, ancora nella lista dei miei film preferiti.
Ma non per questo intaserò la bacheca facebook. Il dolore e l'assenza trovo siano cose private.
Un ultimo ricordo...
Primavera della quinta elementare. Casa di un'amichetta, nel pomeriggio.
-Conosci ROBBIE Williams?
-Si, ho visto tutti i suoi film.
-Film? Io ho un suo disco.
- Fa anche il cantante? Figo.
-Non sapevo recitasse. Io lo trovo bellissimo.
-Ma è vecchio! Al massimo è simpatico.
Il giorno dopo tutta la classe sapeva che non mi piaceva Robbie Williams dei Take That, anzi che non lo conoscevo neanche, a favore di un vecchio attore per film disney. Fu la prima avvisaglia che non sarei mai stata una dei cool kids.
Al massimo sarei stata una strana che scompare per anni in un gioco da tavolo.
Una che salirebbe sui banchi per dimosrrare l'apprezzamento a un professore.
Una scienziata distratta che si dimentica della data del suo matrimonio.
Una il cui paradiso è un quadro dipinto dalla persona amata.
Una che osserva le vite delle persone, non giudica, ma riduce tutto a dimensione di film.
Una che dà fuoco alla cena.
Una un po' Robin Williams,  non Robbie Williams.
Il lutto si elabora in vari modi.
Questo è il mio. La rabbia verso il resto del mondo e tanta acidità.
Vostra,
Platypus

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