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martedì 3 dicembre 2013

Strani giorni

 Ci sono giornate che iniziano così. Magari poi ho il raffreddore e fuori piove, fa freddo . Giornate nelle quali la tentazione di diventare un tubero da piumone è enorme.
Non perché ci sia una vera tristezza, per carità. Solo che tutto è grigio, il romanzo sul comodino troppo appassionante (anche se lo sto rileggendo per la decima volta), la voglia di andare a lezione poca e i libri per l'esame posizionati strategicamente dal lato opposto della stanza. Come abbandonare tale ambiente favorevole per il mondo esterno?

Alla fine, nel mondo esterno mi ci sono avventurata per forza, oggi pomeriggio. Il mio super-io mi bacchettava, perché un raffreddore non è una buona scusa per poltrire, tanto più che oggi per andare in università avevo il passaggio in macchina. Quindi Rauss, in marcia.

Per una volta il mondo ha deciso di sorridermi.
Nell'ordine:
-ha smesso di piovere
-dalla macchina ho visto un enorme e radioso arcobaleno che finiva esattamente sulla mia facoltà (lo so, lo so che è un effetto ottico, ma lasciatemi credere che da qualche parte ci fosse nascosta una simpatica pentola piena di monete d'oro)
-non sono inciampata neanche una volta nelle mie zampette palmate.
-mi è stato detto da un amico esperto di musica che ho l'impostazione da soprano e che, anche iniziando a studiare adesso, sarei "un soprano decente, dato che anche la drammaticità non ti manca".

Piccole cose. 

Vostra e sciagattante,


Platypus

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